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Respira che ti passa!

By giugno 11, 2020 No Comments

“Quando il respiro vaga, la mente vacilla” Patanjali. Ecco! Un respiro benfatto dissolve la noia, dona energia, porta serenità e, nei momenti casalinghi del lockdown coronavirus, offre un’interiorità più illuminata.

Siamo perfettamente in grado di raccontare come abbiamo dormito, di ricordare le sensazioni relative alla digestione ma quanti sono in grado di dire come hanno respirato? Scrive R Penrose:” la realtà è un’illusione creata dalla cospirazione dei sensi”. Bene, scopriremo che un buon respiro aiuta a comprenderla. Non si tratta solamente di un atto naturale e automatico ma anche di un potente strumento per aumentare salute, benessere e lucidità mentale; basta sfruttarne tutte le preziose potenzialità in modo consapevole e completo. “L’ignoranza genera la paura, la paura genera la tensione muscolare e l’ansia, la tensione muscolare genera il dolore. Mentre invece la conoscenza genera la tranquillità mentale, la tranquillità mentale porta la calma ed il rilassamento fisico impedisce l’estendersi del dolore” Osho.

Conosci il respiro

I polmoni, con i loro alveoli e strutture cave, offrono una superficie di scambio di circa 80 metri quadrati. Considerando che respiriamo 20.000–70.000 volte al giorno ed evacuiamo circa l’70% delle tossine prodotte dal nostro metabolismo attraverso questi organi, salta all’occhio l’importanza di utilizzare al meglio questa specie di “appartamento”! Ricordiamo che se le scorie non vengono correttamente eliminate producono un lento avve¬lenamento dell’organismo ed il primo organo a patirne è il fegato. “La cellula è teoricamente immortale, è il fluido nel quale vive che si degrada” A Carrel.

C’è un “appartamento” dentro di noi

L’antica scienza indiana e le altre scuole tradizionali (cinesi, giapponesi, tibetane in Oriente e quelle dell’Antico Egitto in Occidente) avevano già scoperto l’importanza del respiro per la salute. Lunga è la tradizione di meditazione che usa la respirazione controllata per indurre uno stato di tranquillità. “Poiché, in verità, il regno di Dio è dentro di voi” Luca 17,21. Parafrasando M Krasnow le madri hanno sempre saputo tutto ciò infatti per generazioni hanno incoraggiato i bambini a fermarsi di fronte ad un’emozione o ad un’ evento ansiogeno e fare un bel respiro. “Respira profondo- apri le tue braccia al mondo- e abbraccia tutto quello che ci sta- tutta l’emozione che ci sta” E Ramazzotti.
La respirazione quindi merita la stessa cura che si deve alla nutrizione. “La vita è fatta d’aria, un soffio e via, e del resto anche noi non siamo nient’altro che un soffio, respiro …” A Tabucchi. Pensiamo alla candela accesa sotto un bicchiere che dopo pochi minuti si spegne; allo stesso modo per estrarre energia dal cibo (“bruciare calorie”) è necessario l’ossigeno, senza il quale il corpo si spegnerebbe. Inoltre la respirazione insieme alla funzionalità renale ha un effetto alcalinizzante, quindi gioca un ruolo importante durante tutto l’arco della vita per mantenere il pH a livelli ottimali. Un organismo affetto da acidità causa problemi digestivi/ circolatori, artrite, infiammazioni ed ha un’influenza negativa sull’attività dell’ipotalamo: il nostro cervello emozionale. All’opposto un corpo alcalino è un corpo sano. “Le morti sono dovute ad una situazione di progressiva acidità organica” G W Crile.
“Il paradosso della respirazione è che dà simultaneamente energia e rilassa” L Orr. Il modo in cui respiriamo dipende dal complesso equilibrio fra tronco encefalico (una delle regioni primitive del cervello) cervello limbico (che presiede all’elaborazione emotiva e sessuale) e corteccia (la regione più esterna ed evoluta del sistema nervoso). Per cui la frequenza e la profondità di inspirazioni ed espirazioni può variare anche in risposta alle emozioni che proviamo e all’attività cognitiva. “Tutto ciò che è nell’intelletto è già stato, prima, nei sensi” San Tommaso. Ad esempio a molti è capitato, poco prima di cominciare compiti matematici, lessicali o visuo-spaziali, di inspirare spontaneamente; bene recenti studi hanno dimostrato che esistono effettivi incrementi nella prestazione e nell’apprendimento dovuti ad una corretta respirazione. “Sii presente ad ogni respiro. Non lasciare che la tua attenzione vaghi per la durata di un solo respiro. Ricorda te stesso sempre ed in ogni luogo” Gujduvani.
Si comincia a scoprire come mai: ”fare dei respiri profondi ha un effetto calmante; perché non attiva quei neuroni che comunicano con il centro del cervello legato agli stati di eccitazione” Krasnow e Yackle. L’olfatto sembrerebbe essere il senso più antico nell’evoluzione del cervello dei mammiferi e le inalazioni nasali influenzano il processamento di informazioni non olfattive nelle aree corticali sottese alle più alte funzioni cognitive. Ricordiamoci quindi di respirare prima di ragionare!
Sappiamo che il linguaggio del corpo esprime come ci sentiamo dentro, ma questo meccanismo funziona anche nell’altro senso, ovvero la postura che adottiamo influisce in modo affascinante su come pensiamo e ci sentiamo. Allo stesso modo la psiche influenza il respiro ed il respiro influenza la psiche, la memoria, l’attività di pensiero, suscitando emozioni diverse. “Se riesci a essere padrone del tuo respiro diventerai padrone delle tue emozioni” Osho. La respirazione è l’unica funzione mediata dal sistema nervoso au¬tonomo che può essere facilmente modificata dalla volontà nel ritmo e profondità al contrario del battito cardiaco.
La maggior parte delle scoperte scientifiche fatte negli ultimi secoli in occidente conferma quanto teorie e discipline orientali affermano da millenni: la regolazione volontaria e consapevole del respiro ci rende più pazienti, rilassati ed empatici. “ La respirazione è alla base di ogni guarigione” L Orr. Ad esempio è stato scoperto che recitare l’Ave Maria e i Mantra Yoga aumenta e sincronizza i ritmi cardiovascolari, poiché essi rallentano la respirazione a quasi 6 respiri al minuto, il quale ritmo è in sincronia con i ritmi circolatori endogeni. Più di un secolo fa, Mayer descrisse un ciclo ritmico di 10 sec connesso sia all’attività vagale sia a quella simpatica. C’è qualcosa che unisce queste due pratiche, geograficamente e culturalmente diverse. Infatti il rosario fu introdotto in Europa dai crociati, che lo presero dagli Arabi, i quali, a loro volta, lo copiarono dai monaci Tibetani e dai maestri yoga indiani.
Respirare correttamente è frutto di conoscenza e consapevolezza; una volta acquisita questa abilità può cambiare la nostra vita. “Il primo passo non ti porta dove vuoi, ma ti toglie da dove sei” A Jodorowsky. Per comprendere se il nostro modo di respirare è corretto innanzitutto occorre capire quale parte del corpo si espande per prima: pancia, torace o clavicola. Se poi quei 2/3 secondi ci sembrano pochi non dobbiamo preoccuparci delle dimensioni dei polmoni in quanto non sono diversi da quelli di una cantante lirica o di un sub. La differenza sta nel modo di respirare sul quale abbiamo grossi margini di miglioramento. I polmoni infatti sono un serbatoio che ha un proprio verso di riempimento, e come avviene per il bagagliaio della nostra macchina bisogna partire dal fondo, cioè dalla pancia.
Dobbiamo sapere che nella respirazione toracica l’organismo va in simpaticotonia: si libera adrenalina, si rallenta la peristalsi intestinale, il sangue è pompato più in fretta, aumenta la sudorazione per smaltire il calore di un’eventuale azione imminente, i muscoli sono messi in condizione di agire meglio; il tutto prepara ad affrontare una situazione di allarme, azioni immediate, in cui sono necessarie concentrazione, lucidità di mente, forza muscolare, capacità di lottare.
Invece focalizzando l’attenzione nel “risucchiare l’aria dal basso” si facilita l’azione verticale del diaframma, baypassando la tentazione d’inspirare che “con la gola” quindi con il torace. Si parla di respirazione addominale quando il diaframma si contrae durante l’inspirazione, scendendo all’interno della cavità addominale. L’organismo non deve affrontare nessuna situazione che richieda rapide decisioni, concentrazione, prontezza di riflessi, forza a disposizione. Questo movimento provoca un utile massaggio degli organi addominali, che spostano i muscoli addominali in avanti e lateralmente, provocando un rigonfiamento dell’addome e della vita. La parte inferiore dei polmoni così si apre senza fatica e si riempie d’aria. Il momento dell’espirazione va ugualmente ben percepito in quanto è il fattore che determina l’efficacia dell’inspirazione. Quest’ultima è vincolata dalla quantità di aria emessa in fase di espirazione, quella che utilizziamo per parlare. “E’ solo sospirando la carne che si arriva alla parola” A Merini.

Respirazione addominale

Il diaframma è attraversato dal nervo Vago perciò il suo movimento produce un’importante azione vagotonica che mette in circolazione gli ormoni ed i neurotrasmettitori della calma quali endorfine, serotonina: i generatori del benessere. In un funzionamento sano dovremmo poter ritornare alla respirazione diaframmatica ogni qualvolta non ci sia più bisogno di affrontare situazioni di allarme, come avviene istintivamente nell’infanzia. Invece l’uomo moderno ha disimparato a respirare in maniera corretta. A volte poi si pensa che, per godere delle proprietà vivificanti dell’ ossigeno, sia sufficiente introdurlo in grandi quantità. Al contrario una respirazione eccessiva, profonda e rapida produce l’effetto Verigo-Bhor e determina risultati negativi. “Il tuo respiro deve fluire con grazia, come un fiume,e non come una catena di aspre montagne o il galoppo di un cavallo”. T N Hanh.
Dice O Sponzilli: “il respiro è un ponte tra il cuore e il cervello, tra la parte profonda, emozionale e quella cerebrale, razionale. Una chiave di accesso ai labirinti dell’inconscio”. Ci da il tempo di ascoltarci, di connettere stati d’animo e pensieri, di riordinare idee ed emozioni. Seguire le sensazioni che accompagnano questo gesto apre un canale di comunicazione profonda con i movimenti di vita essenziali del corpo. Attraverso un respiro consapevole aumenta l’attenzione e si assapora ciò che la mente vive momento dopo momento. Diventa più semplice comprendere a fondo la nostra vita emotiva e imparare a gestire le emozioni senza tentare invano di controllarle o ignorarle. “ … Se riesci a intervenire sul respiro, all’improvviso ti ritroverai nel presente … conseguirai la fonte della vita … puoi trascendere il tempo e lo spazio … sarai nel mondo e al tempo stesso lo trascenderai” Osho Rajees.

Un buon respiro per buone emozioni

Un gesto spontaneo ed “invisibile”, come il respiro, può avere molti effetti “visibili” in ogni occasione della giornata. Se ci si appoggia ad esso, dalla pianta dei piedi fino alla sommità del capo, si ha una sensazione di unità totale. Il respiro si espande ovunque, ogni parte del corpo sta respirando nella consapevolezza del presente. “Il vero uomo respira con i talloni, l’uomo dappoco con la gola”. C Tzu.
Di certo i pensieri porteranno inevitabilmente verso la distrazione facendo vagare la mente. L’obiettivo però non è quello di eliminarli ma di imparare a dirigere l’attenzione su stimoli che ci permettano di creare uno spazio di consapevolezza, di scelta, affinchè non si scivoli nel vortice ma si resti a galla. E’ utile immaginare il respiro come un’ancora che tiene ormeggiata la nostra barca al momento presente, restando in ascolto del suo movimento.

L’attenzione sul respiro non ha tempo per i pensieri

“Il respiro è il ponte che collega la vita alla coscienza, che unisce il corpo ai nostri pensieri. Ogni volta che la vostra mente si disperde, utilizzate il respiro come mezzo per prendere di nuovo in mano la vostra mente” Thich Nhat Hanh. Stai guidando, sei davanti al monitor e ti accorgi di vagare con la mente? I pensieri che sorgono saranno anche utili ma in certi momenti non servono, lasciamoli andare attraverso l’espirazione. Ogni volta che ti ritrovi “perso” in un pensiero, congratulati con te stesso per essertene accorto e riporta la concentrazione sul tuo respiro con l’aiuto di una frase come: “inspiro calma ed espiro tutti i pensieri”. Scrive S Salzberg: “prendiamo atto delle distrazioni e le liberiamo delicatamente, e delicatamente ci perdoniamo per aver vagato con il pensiero. Con grande gentilezza nei confronti di noi stessi, ancora una volta torniamo con l’attenzione al respiro”.

I secondi del risveglio dedicati al respiro impostano bene la giornata

“Pensa al mattino. Agisci nel pomeriggio. Mangia alla sera. Dormi di notte” W Blake. E ricordiamoci che respirare bene è uno dei piccoli segreti della vita. A cominciare dal primo respiro dopo il risveglio, quello degno della massima attenzione. In quel momento pensare a tutto il resto è secondario. “Soffiamo da soli nelle nostre vele” S J Lec. Concentrarsi per alcuni secondi solo su quello è la cosa migliore che si possa fare, la più redditizia: un aiuto che dà l’intonazione alla giornata ed imposta esattamente il nostro “navigatore”. “ Ogni mattina mi sveglio e vado a incontrare il mio respiro “ M Cammarata.

Marco Biagioli

Author Marco Biagioli

Marco Biagioli, consulente finanziario e pubblicista, collabora a diverse testate finanziarie. tel 3483856053

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