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Il presente è uguale al tempo per le percezioni al quadrato. Pr=t Pe^2 (seconda parte)

By aprile 15, 2020 No Comments

“Confondere un modello con la realtà sarebbe come andare in un ristorante e mangiare il menù” A Bloch. Una volta compreso il presente ed il potenziale benessere che ne deriva, abbiamo bisogno di indicazioni, spiegazioni, esperienze; ovvero comportamenti da attuare nel quotidiano per camminare sulla strada migliore. “Dimmi il come non solo il cosa”. Ecco, una modalità interessante sta nella strategia dei piccoli cambiamenti applicata alle nostre abitudini. Il cervello infatti, grazie alla sua neuro plasticità, si modifica, nel bene o nel male, in maniera permanente; con la dedizione quotidiana e non con eventi eccezionali possiamo raggiungere la libertà e la serenità. “Se cambi il tuo atteggiamento verso le cose, finisci per cambiare le cose” Cioran. Ciascuno di noi è il proprio cervello; la nostra vita, le nostre esperienze si trovano all’interno di esso. Pensieri, sogni, illusioni, speranze e le azioni che ne discendono, sono espressione della nostra natura corporea evolutasi nel mondo fisico. Tutto ciò ha lasciato tracce mnemoniche, creato nuove sinapsi che chiamiamo apprendimento. “La pratica senza teoria è cieca, come cieca è la teoria senza la pratica” Protagora.

abitudini

Non è possibile dire che abbiamo un cervello intendendolo come un cuore o due reni, perché l’unica cosa che non può fare è non imparare. “Che ti piaccia o no, oggi sei il risultato delle abitudini che hai adottato negli ultimi 5 anni e tra 5 anni sarai il risultato di quelle che decidi di fare tue da oggi” Mazzucchelli. Le abitudini che adottiamo nel presente determinano con forza la nostra identità, riescono laddove la sola motivazione non basta. Allora: è una buona abitudine cambiare spesso abitudine! “Vivere e rivivere l’istante dell’oggettività, trovarsi sempre allo stato nascente dell’oggettivazione, richiede uno sforzo costante di de soggettivazione” G Bachelard.
Parlare delle percezioni conduce al concetto dell’affordance (“invito a fare qualcosa”) coniato da Gibson per indicare la richiesta contenuta nelle caratteristiche degli oggetti. Il cervello cioè intende gli oggetti come simulatori o patterns d’azione potenziale. L’ambiente si offre al soggetto, rappresenta una opportunità d’azione o inibizione. Ciò ha trasformato l’idea di “rappresentazione” che cessa di essere una copia oggettiva di “ciò che è là fuori”. Dopo la scoperta dei neuroni specchio, la rappresentazione della realtà corrisponderebbe all’attivazione di schemi percettivo-motori selezionati sulla base della sintonizzazione tra le mappe cerebrali preesistenti e le situazioni la quale produrrebbe una pre-rappresentazione della situazione-stimolo, avviandone la comprensione in modo automatico.

sensi

Osservare qualcuno che afferra una mela per portarla alla bocca o per deporla in un contenitore, attiva neuroni diversi perché lo scopo è differente; invece, schiacciare una nocciolina per mangiarla o afferrare una mela per portarla alla bocca, attiva lo stesso neurone perché entrambe le azioni sono accomunate dallo scopo “mangiare”. M A Umiltà ha dimostrato che guardando un taglio nella tela di L Fontana attiviamo le stesse aree motorie che presiedono ai gesti della nostra mano. Il pittore stesso poi, davanti al quadro, vede una specie di trampolino fra la concretezza della tela, dei colori, degli oli, cioè tutti gli ingredienti che lo rendono visibile e tangibile, e l’altrove a cui rimanda. “Qualsiasi organismo attiva le proprie possibilità di azione analizzando non ciò che vede, ma che vede solo ciò che può o non può fare in un ambiente particolare” Bermudez. Ecco che il senso minimale di sé coinciderebbe con la rappresentazione motoria della mia possibilità d’azione nell’ambiente. Il termine “agentività” (agency) è stato coniato per denotare l’attività umana nella sua totalità mentale e fisica e tutto ciò che caratterizza un soggetto in quanto agente, ovvero che si percepisce autore delle proprie azioni.
Più occasioni ho di vivere situazioni “affordabili” per me e più crescerà il mio senso di agency. Più sono in grado di percepire le mie reali possibilità di azione e più sviluppo il senso di competenza. “Il cervello non è solo una macchina per pensare, e il corpo non è là per muoversi” A Seth. Teniamone conto quando usiamo le piattaforme social convinti che siano una sorta di prolungamento dei nostri sistemi percettivi. Dall’invenzione della scrittura in poi siamo sempre più consapevoli di ciò che riteniamo reale attraverso la mediazione delle rappresentazioni linguistico-narrative. Gli odierni eccessi però impattano sui sistemi valoriali e sui comportamenti, in quanto anche lo schermo lascia le sue tracce in un cervello che si è adattato a condizioni ambientali del tutto estranee a tali strumenti. In fin dei conti viviamo con una mente “ancestrale” dice Y N Harari, la stessa di 70000 anni quando vivevamo in un ambiente a ritorno immediato. In cui i feedback erano rapidi: ho fame (segnale), mi procuro il cibo (azione), mi sfamo (feedback). Oggi la riprova della giustezza di quanto stiamo facendo, il feedback, si perde nel nostro ambiente a ritorno ritardato.
”C’è un unico luogo dove andare: il tempo” detto africano. È la risorsa più preziosa e dobbiamo esserne più avidi. “Il modo più semplice per aumentare la felicità è controllare l’uso del tempo. Riesci a trovare più tempo per fare le cose che ti piace fare?” D Kahneman. Sulla stessa linea L Mazzucchelli ci offre un’utile provocazione: “immaginiamo che allo scattare della mezzanotte ti vengono depositati nel tuo conto 86400 euro che scadranno a fine giornata. Forse cercherai di spenderli tutti. Bene ogni giorno ci vengono depositati 86400 secondi eppure non li spendiamo tutti. Forse perché il tempo si dà per scontato, è gratis quindi lo gestiamo male. In realtà non si può conservare e mettere in banca, si può solo consumare”. “Il tuo più grande errore è che pensi di avere tempo” Buddha.
Uno studio di S Danziger, J Leva, Avnaim-Pesso ha dimostrato che gli esiti delle sentenze in tribunale sono in parte influenzati dal momento della giornata. In particolare i detenuti avevano maggiori probabilità di ottenere la libertà condizionale quando comparivano davanti ai giudici al mattino presto. Al contrario, subito prima del pranzo le probabilità di ottenerla erano drammaticamente basse, a causa della stanchezza e del sovraccarico cognitivo connesso al lavoro svolto. La gestione del tempo ha un peso rilevante anche nella nostra giornata, quindi occorre amministrare le proprie risorse mentali per evitare il furto del presente.
Ecco un altro esercizio di L Mazzucchelli: per capire cosa è importante nella nostra vita possiamo scrivere 20 priorità quindi sceglierne solo 5. Il vero campione di time management è colui che è in grado di sbarazzarsi di quei 15 elementi secondari, messi nel tempo libero, che confrontati con i primi 5 diventano distrazioni capaci di far deragliare il nostro progresso. Dedicarvi del tempo è il motivo per cui si hanno tanti progetti completati a metà invece che i 5 completati del tutto. ” Per capire il valore di un anno, chiedi ad uno studente che ha perduto un anno di studio … Per capire il valore di un millesimo di secondo, chiedi ad un atleta che ha vinto la medaglia d’argento alle Olimpiadi … “. M Levy
“La vita è sufficientemente lunga per fare grandi cose” Seneca. Secondo i dati ISTAT la vita media dura 78 anni e per ogni attività ne dedichiamo: dormire 28,3- lavorare 10,5- tv e social media 9- faccende 6- bere e mangiare 4- scuola 3,5- cura del corpo 2,5- shopping 2,5- cura dei figli 1,5- recarci al lavoro 1,3. Pur con le dovute differenze personali rimangono circa 9 anni. Sapere che la vita è breve è incoraggiante, spinge a diventare consapevoli della quantità ed a migliorare la qualità. “E’ difficile per le persone molto avanti negli anni … cominciare a ricordarsi che devono morire. La cosa migliore sarebbe prendere quest’abitudine fintantoché si è giovani” M Spark. Dice J Rifkin: “l’efficiente uso del tempo, volto a massimizzare l’interesse particolare, materiale, lascia il posto a un uso empatico del tempo, volto ad approfondire i rapporti civili e a servire l’ambiente”.

gestione del tempo

“C’è un tempo per ogni cosa” Qo (3,17). Vivere è attraversare i continui cambiamenti del proprio essere e agire. Una parola che per R Muti si lega al lusso che: “… equivale al tempo per poter ascoltare”. Per G Soldini è: ”conoscere, andare lontano, essere completamente autonomo …”. S Cristoforetti dice: “ … E’ dedizione è il tempo che investiamo in un’impresa, un oggetto, un obiettivo a renderlo speciale ed unico per noi”. Godersi il tempo, assaporarlo: “Il lusso è andare a due velocità. Con una mano collezionare attimi, con l’altra progettare senza fine” F Piccolo. Anche il vino è una macchina per sconfiggere il tempo con i suoi profumi e le sensazioni che evoca nella mente. “Guarda, senti, lascia che la vita ti prenda per mano. Lascia che la vita viva attraverso di te.” R Keyes, ispirato da Hokusai.

illusione

Siddharta di H Hesse guarda il fiume, ascolta il suo scorrere, la continuità del tempo; intuisce che è un’illusione. La vita non è un susseguirsi di eventi ma, invece, è onnipresente. Il passato e il futuro sono parte di un eterno presente. Dice: “effimero è il mondo delle apparenze. Rapida si rivolge la ruota delle apparenze”. Tutto ciò che abbiamo vissuto è trascorso, come il fiume, e non esiste più salvo che nei ricordi, evanescenti come i sogni.
“Troppo spesso finiamo per creare dal nulla la realtà che ci circonda” G Nardone. Il cervello crea collegamenti e correlazioni dove non ci sono per costruire un senso che altrimenti ci sfugge. Il bisogno di dare significato e ordine al mondo che ci circonda ci induce a cercare la continuità laddove non esiste. “L’illusione di aver capito il passato alimenta l’ulteriore illusione di poter prevedere e controllare il futuro.” D Kahneman. In realtà ogni giorno è un giorno nuovo, tutto ciò che non è presenza e consapevolezza è artificiale mentre il presente avviene in un momento unico, mai accaduto prima che non si ripeterà più. “Quando ti prendi cura di questo momento, ti prendi cura di tutto il tempo“ Buddah. Forse anche le bellissime parole dell’Infinito di G Leopardi: “ … sedendo e mirando … sovrumani silenzi … profondissima quiete … s’annega il pensier …” sono, in parte, frutto di un’esperienza consapevole della potenza delle percezioni.
“Hai mai fatto l’esperienza di fermarti del tutto, di essere così totalmente nel tuo corpo, di essere così totalmente nella tua vita … un momento di puro essere, fuori dal tempo, un momento di pura vista, pura percezione, un momento nel quale la vita si limita ad essere … e ti dice: benvenuto a casa” K Zinn.

Marco Biagioli

Author Marco Biagioli

Marco Biagioli, consulente finanziario e pubblicista, collabora a diverse testate finanziarie. tel 3483856053

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