
Il nostro passato risiede nella fallace memoria, il futuro nella fantasiosa immaginazione; il presente invece è lì dove stiamo. Ne siamo certi attraverso il corpo, nel –qui ed ora- della nostra esperienza. I sensi donano la magia dell’esistenza, tu chiamale se vuoi percezioni!
La nostra attenzione è rilevante all’inizio di ogni lettura, poi l’occhio cade fatalmente sull’orologio: “l’eroe del nostro tempo” L. Maffei. Le lancette corrono rapide così si passa ad altro, fedeli al motto “fai quante più cose puoi, il più velocemente possibile”. Qualcuno o qualcosa ci strappa via il pensiero lento, che poi ci fa essere critici, uccidendo così ciò che caratterizza da secoli l’uomo, rendendolo l’animale razionale che “dovrebbe essere”. Ne sono ben consci i gestori dei siti e-commerce che riducono al minimo i passaggi per semplificare gli acquisti ed evitare l’abbandono della pagina.

accelerazione
“Qual è il compito della filosofia? Indicare alla mosca la via d’uscita dalla bottiglia” Wittgenstein. Grazie ad essa sappiamo che la fretta non è connaturata all’esistenza umana. Ma questa velocizzazione del ritmo di vita ha inizio nel settecento quando nasce la passione per il futuro, ben simboleggiata poi dal treno che si muove grazie alle forze scatenate dalla rivoluzione industriale. Il binario, così come il tragitto della storia, va in linea retta, concede solo accelerazioni per raggiungere l’orizzonte in un attimo. La velocità entra nei romanzi dell’epoca, dal Giro del mondo in 80 giorni a Pinocchio. Il presente diventa un ponte mobile da attraversare il più in fretta possibile. “ … la maggior parte di noi sta correndo come se esistesse un luogo migliore in cui andare … ” T N Han.

treno
Anche il passato riemerge spesso e sembra che non sia … passato! C’è da fidarsi però di questa specie di “file” un po’ deteriorato archiviato nel cervello? A volte, magari durante una cena, ad appena un mese dall’evento riaffiorato, uno ricorda solo immagini, un altro contribuisce con le frasi esatte ed un terzo solo con i profumi. Tanti “passati”, tanti pezzi invecchiati che non completano il puzzle. Solo pochi eventi, quelli ricchi di emozioni, si fissano per decenni in memoria come il posto in cui eravamo il giorno dell’ attentato alle torri gemelle nel 2001. “

memoria
“La memoria è un po’ come una “proprietà dinamica basata sulla ri-categorizzazione, non un archivio fisso di tutte le varianti di una scena” Edelman. Memoria e attenzione si configurerebbero come capacità di selezionare e combinare attivamente e creativamente le risorse disponibili nelle varie cortecce con le condizioni rese possibili dall’ambiente, dirigendole verso un’unica destinazione. “Non confondere la verità con una opinione, soprattutto se l’opinione è la tua” A Ammendola.

tempo
In definitiva è auspicabile fare programmi per il futuro basati sullo studio, sul risparmio sullo stile di vita. “Il futuro influenza il presente tanto quanto il passato” F Nietzsche. Altrettanto giusto è fare tesoro delle esperienze trascorse. “Più si riesce a guardare indietro, più avanti si riuscirà a vedere” W Churchill. Spesso però si eccede e si vive male il presente: frutto del passato e seme dell’avvenire.
Per cui “una mente errante è una mente infelice” dicono Killingsworth e Gilbert “le persone passano il 46,9% del proprio tempo di veglia pensando a qualcosa di diverso da ciò che stanno facendo”. Questo “vagare” del pensiero sembra essere la modalità di default della mente, che ha consentito grandi vantaggi evolutivi quali l’apprendimento, il ragionamento, la pianificazione, la creatività secondo M Corballis. Tuttavia, quando l’oggetto delle divagazioni sono elaborazioni autoreferenziali focalizzate su se stessi, il pensiero ripetitivo provoca “ruminazione” con pesanti costi emotivi che generano insoddisfazione.
“Il fatto è che lei vede ma non osserva; qui sta la differenza” Sherlock Holmes. Wysiati è l’acronimo usato dal nobel D Kahneman per indicare un potente bias che condiziona il nostro modo di giungere in fretta alle conclusioni. What You See Is All There Is, cioè tutto ciò che vedi è essenzialmente tutta la realtà e basta. È il modo in cui credi che le informazioni siano complete senza chiederti se sia il caso di cercare approfondimenti e salti quindi subito a “ovvie” conclusioni. È la prima impressione che conta, la quale si associa presto alle informazioni disponibili in memoria che danno senso alle tue velocissime conclusioni. Per certi versi è come se non esistessero le altre cose che sai perché non sono “online” nel cervello.
“Uno dei compiti fondamentali dell’industria è di divertire l’uomo, ossia di divergerlo da qull’otium contemplativo, ch’è il peggior nemico di ogni attivismo.” E Montale. L’illusione è la nostra realtà, perché del mondo là fuori spesso vediamo il poco che i nostri occhi sono in grado di vedere e ci aggiungiamo quello che il cervello vuole farci credere. E’ un argomento noto da secoli al quale le neuroscienze oggi possono dare le prime risposte. Dice B Lotto: “i sensi sbagliano spesso e le nostre percezioni sono al novanta per cento costruzioni del cervello … però possiamo lavorarci su … si comincia con l’acquisire consapevolezza del fatto che facciamo, in automatico, alcune assunzioni di base sul mondo, che possono essere sbagliate anche a un livello molto basilare … poi devi giudicare queste assunzioni e metterle in discussione … spesso, il giudice migliore non siamo noi, ma gli altri, e servono confronti ed esperienze”.

attenzione
Se “il dolore è un errore della mente” dice Eschilo preveniamolo con la Mindfulness concentrando la mente su quello che sta accadendo qui ed ora, per vivere appieno ogni esperienza grazie ai sensi. In ogni azione non ci deve essere un secondo fine quindi è tutto e io non sono altro che l’azione che sto compiendo, non c’è un gesto migliore di un altro. Il mondo si sta creando adesso e posso vedere la verità con i miei occhi di tutti i giorni. Consapevolezza di sé cioè cognizione di come sono cambiato nel tempo, prendendo coscienza dei miei valori, di ciò per cui vale la pena vivere. In effetti più le mie azioni sono coerenti con i miei valori più aumenta la possibilità di condurre una vita felice. La nostra esistenza è questione di presenza, a noi stessi, a ciascun essere e a ogni avvenimento: presenza al reale.
Quindi è fondamentale vivere nel momento presente: 1) in modo consapevole :”La tua visione diventa chiara solo quando guardi dentro il tuo cuore. Chi guarda fuori, sogna. Chi guarda dentro, si sveglia” C G Jung. 2) con -atteggiamento curioso: “Io possiedo sei onesti servitori:-mi hanno insegnato tutto quello che sapevo-. I loro nomi sono Cosa e Dove e Quando e Come e Perché e Chi. R Kipling. 3) aperto: “L’accettazione della nevrosi universale risparmia il compito di formarsi una nevrosi personale S Freud. 4) non giudicante:” Il solo uomo davvero dotato di sensibilità che ho incontrato in vita mia era il mio sarto: mi prendeva le misure tutte le volte che mi vedeva, mentre tutti gli altri mantenevano le vecchie misure e si aspettavano che io mi ci adattassi” G B Shaw.

presente